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Domenica
20 ho partecipato alla corsa di S.Gregorio da Sassola, minuscolo
borgo disperso tra i monti Prenestini a 420 metri slm. Un complimento
a chi l'ha scelta, è il tipo di corsa più rilassante
che ci possa essere: tutto improvvisazione e ambiente ruspante.
Già alla partenza il tutto è stato messo in stand by, bisognava attendere Amelio, che si presentasse ai blocchi di partenza. Eravamo una trentina di scalcinati: credo di top runners ci fosse solo uno del Meo Patacca e il nostro Super Assiduità Musilli. Alla partenza, in discesa ripida, io per la prima volta in vita mia ho corso "da primo" con motorino guida e camionetta dei Carabinieri davanti. Sono addirittura arrivato a dare a Musilli 10 metri. Sentivo dietro di me Pietro, che tranquillizzava gli altri dicendo: "tutto ok, lui poi si ferma...". Infatti all'arrivo della pianura è arrivata la verità: pian piano prima Pietro, poi il Meo Patacca, poi un altro ragazzo mi hanno dribblato. Dopo un giro fuori paese si è rientrati nel borgo antico, partendo da un punto bassissimo, per cui affrontando scale e salite spacca-muscoli si sono fatti ulteriori 2 km. All'uscita da una porta, vi era una triforcazione, non c'era un cane, ero solo, così ho preso per 200 mt a proseguire a destra; mi è corso dietro un ragazzino gridandomi di tornare indietro, mi sono rigirato e son tornato all'antica porta, dove mi son trovato Amelio con dietro tre atleti, che si rivolgevano ad un vecchio Alzheimer, che gli indicava di riscendere fuori dal paese a sinistra (re-imboccando il discesone dei primi km), e così ho seguito il gruppo. Intanto Musilli e il Meo Patacca, che aveva proseguito per la via a destra, raggiungevano allungando il traguardo, dove si univano con l'unico che aveva azzeccato la via giusta (la centrale). Ne nasceva una discussione su chi arrivava secondo e chi terzo, finchè nonostante il fiatone, Pietro con la sua dialettica inarrestabile l'aveva vinta e conquistava il cesto di olio, pecorino e nocciole del 2°posto. Dopo di che correva via a Roma. Quando tutta l'Astra chi per una via chi per l'altra era arrivata, il gruppo composto da Amelio, io, e altri due, era ancora in basso a riaffrontare la discesa e la massacrante risalita dentro il paese vecchio. Io mi sentivo il piombo nelle cosce e negli scaloni cedevo, sconfitto, alla camminata, mentre Amelio, immaginandosi sui pendii innevati della marcialonga, si impuntava e si divorava in modo stupefacente ogni pendenza. Mentre eravamo in questa agonia di salita, ripetuta per la seconda valta a causa di una beffa di un vecchietto, quando tutti gli altri ormai erano a bere al traguardo, una signora sbuca da una porticina e ci saluta con sarcasmo : "bello arrivare ultimi una volta tanto, eh?". Io non ho neppure la lucidità per capire cosa voglia dire, mentre sento Amelio davanti a me bofonchiarle qualcosa contro. Ma non arriviamo ultimi, siamo io 21° e lui 20°, segno che gli ultimi 9 dei 30 iniziali si sono dispersi nei boschi o sono scoppiati sui gradoni. In pratica anzichè aver fatto 6 km, ne abbiamo fatti circa 8,5. Gli unici che al termine erano giunti per la via giusta erano Massimo Proietti e il presidente Giuseppe, che all'arrivo erano freschi come rose, e hanno accolto il nostro arrivo con una risata. Carino il pranzo finale della sagra del paese con i numerini d'ordine per ritirare l'ottima pasta al ragù e la bistecca di carne maremmana (che io sappia le sagre si allestiscono con i prodotti locali..?!). Unico inconveniente: il gruppo dei runners e degli accompagnatori (60 persone e più) era stato dotato di un unico numerino d'ordine, per cui megammucchiata e fila ai banchi, tra le proteste degli altri, peccato! Un ringraziamento a chi ha pensato di farci correre questa gradevole gara di paese; sono quelle che ti rimangono nella memoria. Giuseppe, organizzane spesso!!! |
Alessandro VITTORE |