Scrivo alla Redazione del Maratoneta alcune
note su una piccola grande esperienza da me vissuta.
Sono Giuseppe Giampaoli, presidente dell'ASTRA.
Da due anni la nostra Società sportiva adotta a distanza
una bambina brasiliana, attraverso l'Associazione ACORP, presieduta
da Antonio De Carvalho.
Insieme ad Amelio (ASTRA) e a Lorenzo (ACORP) ho deciso di accompagnare
Antonio De Carvalho nel suo breve rientro in Brasile. Non è
mancata la curiosità del turista (era la mia prima visita
in Sudamerica), ma è stata molto, molto più importante
la conoscenza di luoghi, persone, comunità, che nessun
giro turistico può mai offrire.
Ho conosciuto, certo superficialmente, la megalopoli di São
Paulo. Quanta vitalità, quanta gioia nell'incontrare giovani,
ragazzi, bambini, relegati nella sterminata periferia di una
città infernale, carica di violenza silenziosa!
Ho conosciuto il piccolo centro di São José de
Goiabal, dove si attiva puntualmente l'opera dell'ACORP. Ho incontrato,
porta a porta, decine di famiglie col sorriso negli occhi, nell'estrema
povertà di mezzi, e dove ormai si era spento il sorriso,
appariva una dignità sconfinata, persino nei bambini.
Ho preso in braccio la piccola Ana Carolina, adottata dall'ASTRA:
in quel momento ho capito quale passo, minimo ma decisivo, aveva
compiuto la nostra Associazione.
Ho visitato scuole, ho sorriso ai girotondi negli asili, conosciuto
persone tanto disponibili quanto impegnate. Sono stato invitato
a parlare in chiesa (io, non credente) davanti all'intera comunità
riunita per la messa festiva. Me ne sono ritratto, ma ha parlato
Antonio, e anche Lorenzo, nel calore di tanti applausi.
Nella mia esperienza di presidente ho visto crescere la mia Società,
con molte soddisfazioni e poche delusioni; ora ho capito che
il passaggio dall'associazionismo sportivo alla solidarietà
attiva è una vittoria davvero impagabile! Conta più
di una qualsiasi maratona (e io ne ho corse più di venti),
più di tanti sacrifici per un primato, più di un
imprevisto premio di squadra.
Senza rinunciare alle nostre soddisfazioni agonistiche (ho appena
vinto, nel mio piccolo, un premio nel Criterium di Villa Pamphili),
senza sminuire le tante particolarità del nostro mondo
podistico, la scelta della solidarietà è una scoperta,
una ricchezza, una vera conquista.
So che alcune Società, anche alcuni atleti singolarmente,
hanno già fatto questo importante passo. Coraggio, facciamolo
in tanti, così come siamo capaci di manifestazioni tanto
numerose.
Giuseppe Giampaoli
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