KLAGENFURT

30/06/13

IRON MAN

6.59 del mattino.
Location: Klagenfurt in Carinzia, perla naturalistica dell'Austria.
Il cuore batte a + di 100 battiti al minuto, eppure sono fermo e dovrei averne la metà.
Le pale degli elicotteri affettano rumorosamente il cielo ancora carico di nuvole. Il lago è una tavola fredda.
Inopinatamente sono posizionato nel punto con più densità atletica. Chi è qui sceglie di gettarsi nella mischia pur di fare qualche metro in meno nell'acqua. 130 battiti. Sarà un inferno !
Oltre 5000 braccia inguantate di nero fremono in attesa di un colpo di cannone. Una mongolfiera si carica di gas prima di librarsi in volo.
6.59.55 sono emozionatissimo. Stefano e Gianluca al mio fianco condividono la tensione... nulla è scontato, fallire è dietro l'angolo. Tremo...
... poi... dopo un anno intero di attesa... finalmente...
... la battaglia ha inizio.
Saranno i 3 minuti più infernali di questo 2013.
Ho alla mente lo sbarco in Normandia nel film 'Salvate il soldato Ryan', quando Spielberg con telecamera a mano rese realistiche e crude rappresentazioni sceniche della seconda guerra mondiale.
Qui l'orda va in senso inverso rispetto all'acqua, ma l'effetto è ugualmente devastante. Non entra aria nei polmoni. Acqua, solo acqua. Respiro acqua. Mulino le braccia provando a galleggiare. Non entra aria nei polmoni. Schiaffi, calci, ondate che finiscono spietatamente nel naso e in gola. 180 battiti. Non posso resistere ancora a lungo, mi giro sperando di scoprire che dietro me non ci sia nessuno e che lasciando andare il branco avrei modo di accodarmi tranquillamente e invece scopro di essere prigioniero assolutamente al centro della tonnara.
Keep Calm... enjoy yourself. La costa è lontana quindi comunque sono avanzato. 150 battiti. Va meglio, entra aria. Ogni circa 400 metri sulla sinistra c'è una boa e ...non arriva mai. Il tempo in acqua ha una capacità di rallentare al di la di ogni immaginazione. Alla peggio dovrei nuotare 90 minuti... il tempo di una partita di calcio senza intervallo eppure faccio in tempo a rivivere il mondiale, gli scudetti, il triplete e solo allora appare la prima boa.
In prossimità del gigantesco pallone giallo anche quelli che hanno scelto di tenersi larghi tendono ad avvicinarsi  facendo massa umana... e così è che la calma apparente svanisce liberando tensione negativa.
Come un mantra ripeto... Keep Calm ...enjoy yourself... à da passà a nottata.
Terza boa ora si gira a sinistra, abbiamo fatto 1250 metri in linea retta. Qui tutti stringono, curvare è cosa difficile... scelgo di tenere la testa sotto e fare una dozzina di bracciate possenti in modo da girare intorno al totem senza rischiare di fallire una respirazione. Funziona ! Ho guadagnato molte posizioni e non mi sono esposto alla tormenta. Prendo fiducia, mi accorgo che riesco a nuotare + lungo. Il lato corto da 400 metri viene via bene,  ho percezione di averlo affrontato velocemente. 1650 metri. Ora si ripunta verso  riva; il sole ha fatto capolino tra le nubi e quando alzo gli occhi lo trovo in fronte e mi annebbia l'orizzonte. Decido di non seguire + la traiettoria delle boe, ma di fidarmi della scia di chi mi precede cercando solo di tenermi alla stessa distanza dalle barche che sono all'interno del perimetro della gara. Una vita dopo siamo vicini alla riva e qui dobbiamo azzeccare l'entrata in un piccolo canale non + largo di 10 metri e percorrerlo per altri 900 metri. Siamo come tanti pesci rossi(neri) in una vasca. Strettissimi, sguazziamo colpendoci a ripetizione, eppure la gente dal bordo del canale ci incita a squarcia gola e tra una respirazione e l'altra ho modo di avere la netta percezione del mio incedere. Forza, ancora qualche minuto e questa prima prova sarà andata. Respirando sempre a sinistra non controllo il lato destro e d'improvviso con una bracciata vado a sbattere contro una pietra sporgente del canale alla mia destra. Dolore lancinante. Metto il piede a terra e stando sul bordo, quasi a riva, tocco. In realtà il piede destro affonda nella melma proprio mentre un crampo al polpaccio mi ricaccia negli inferi del terrore. Non sono a rischio annegamento, ci mancherebbe, sono a terra, ma fare anche solo altri 500 metri con un polpaccio bloccato non sarà facile. Keep calm... e bla bla bla. Mi rituffo verso il centro del canale, cerco di non muovere le gambe e di avanzare solo con le braccia. Fortunatamente il polpaccio, ben disteso, ritrova la sua serenità ed io con lui. Ora nuoto bene, benissimo, anzi davanti a me non c'è nessuno... come non c'è nessuno ??? Alzo gli occhi e mi accorgo che sulla destra(che,come detto, non vedo respirando a sinistra) c'era il bivio che ci portava all'arrivo mentre io avevo proseguito in solitaria dritto verso il nulla. Viro e accelero, quasi a voler recuperare l'errore. Pochi secondi e sono issato a riva da 2 ragazze di cui una veramente deliziosa... averla notata mi fa dedurre che le energie non sono finite. Tolgo cuffia e occhialetti, intorno a me qualcuno cade per effetto dell'alzarsi di colpo dopo il tanto roteare di testa nell'acqua. Guardo il crono ed è fermo a 3 minuti evidentemente qualche manata l'ha interrotto... sposto sull'ora: sono le 8.20 e siamo partiti alle 7.00 precise. Caspita pur con tutto questo casino sono in anticipo anche sulla + ottimistica delle tabelle di marcia. Ho nuotato al passo di 2 minuti e 06 al km per 3.8km. Ottimo per i miei standard. Sono uscito dall'acqua in 2126esima posizione sui 2900 partenti e sono 168esimo di categoria sui circa 250 presenti al via. Da qui ci sono 350 metri da correre in leggera salita con la muta a renderci prigionieri complicando le movenze. Vedo Nadia che mi saluta con un sorriso meraviglioso, quasi liberatorio... allora forse non ha sperato che affogassi !
Zona cambio T1:
Questa zona è immensa. Presidiata. E' gestita con 3 chip elettronici. Uno al polso, uno nel bib affisso al reggisella della bici e l'altro alla caviglia. All'interno, oltre alle classiche rastrelliere per le bici, c'è un grosso tendone per cambiarsi e appena fuori da questo ci sono 2 comparti appendi borse cambio. Uno con sacche rosse per il cambio bici e l'altro con sacche blu per il cambio run. C'è da perdersi.
La muta non si sfila, i calzini non entrano nei piedi bagnati, mangio un gel, controllo ogni cosa prima di recuperare la bici e faccio il record mondiale di permanenza in zona cambio con 10 minuti e 3 secondi, time preso dall'uscita dall'acqua.
Questa è vecchiaia.
Da bambino mi alzavo dal letto alle 8.05 per essere a scuola alle 8.10 a 200 metri da casa, battendo ogni record di lavaggio e cambio vestiti di Fantozziana memoria. Ormai sono solo bambino dentro.
Scoprirò dopo che Gianluca, pur essendo uscito dall'acqua quasi 3 minuti dopo, è decollato con la bici prima di me.
Finalmente pedalo. Il gps è partito perfettamente e mentre tengo una cadenza sostenuta mi cresce la voglia di confrontare i lap previsionali da 10 km che ho descritto nel post precedente e che ho appiccicato in bella mostra sulla canna della bici con quelli che leggerò dal rilevatore. Fa freddo. Non freddissimo, ci saranno 18 gradi, ma con il body zuppo e la velocità sempre sopra ai 30 km orari non è gradevole. Manicotti ben alzati e maglia tecnica da bici ben serrata. Eppure + della metà di chi mi circonda veste solo il body. Pazzi teutonici. Ecco il primo lap. 19 minuti e spicci in luogo dei 21 previsti. Ho guadagnato quasi 2 minuti. Devo rallentare e godermi lo spettacolo di questi panorami mozzafiato in riva al lago, impensabile tenere questa media ancora per molto, anche se questo asfalto è anni luce migliore rispetto a quello dove pedalo solitamente. Scelgo di mangiare. Nelle 3 ore abbondanti del primo giro da 90km spazzolerò 2 panini divisi in 4 parti, un fruttino, un gel una banana e 2 barrette. Pure questo penso sia un record. So che 40 km prima della fine della bici dovrò assolutamente smettere di ingerire solidi. In bici non sono certo un fenomeno eppure ho subito la sensazione di avere un saldo positivo tra sorpassi fatti e subiti. Probabilmente dipende dal fatto che il mio nuoto mi fa uscire nelle retrovie... comunque fa morale. In pianura e in leggera discesa le bici con le appendici e le ruote profilate tendono a superarmi, ma non appena si sale un pò ho la meglio. La prima delle 2 salite il Drobollach non è nulla di eclatante e mi rendo conto ora quanto mi sia servito partecipare a 3 gran fondo durissime in questi ultimi mesi. Ho acquisito consapevolezza sulla tenuta e sulla gestione dei rapporti. Certo, alla fine ci sarà il piccolo problema di dover correre una maratona, ma vediamo di affrontare le cose step by step... Keep calm...
Km 64. Ecco il Rupertiberg. La salita vera. Questa fa male. Qualcuno addirittura scende e spinge la bici. Il tifo è fortissimo, c'è la musica... un vero spettacolo e metteteci pure che per 12 minuti ho solo superato. Ormai è chiaro che ero stato pessimista prevedendo il primo giro in 3h e 25 ...infatti di questo passo forse farò... caspita 3h e 06... questo è il sogno di Pulcinella. Quindi... nel nuoto, T1 compresa ho guadagnato 7 minuti, nel primo giro altri 21 e siamo a 28, se ce ne scappassero altri 20-25 nel secondo che era previsto in 3h e 35 forse potrei tentare un under 12 ore... dai su ..pedala e zitto ...e aspettati che la crisi arriverà. Invece lap dopo lap tutto procede, certo ora so che ingarellandomi contro il nuovo nemico -Under 12 ore- sto bruciando energie preziose, ma in questa vita forse non mi ricapita e allora diamoci dentro. Questa volta la prima salita rifatta all'altezza del km 123 si fa sentire, ma intorno a me è una moria. Supero. E' l'una, gareggio da 6 ore, ora fa caldo, ma ho abbassato i manicotti e aperto la maglietta e noto che lo tollero bene, molto meglio dei nordici. Secondo Rubertiberg. 34-28 da subito, dal primo all'ultimo metro tutto in piedi sui pedali provando a non andare mai in affanno. Spesso vedo una sola cifra sul conta km, al primo giro non era successo. Normale. Poco prima del valico avverto un crampetto al bicipite femorale sinistro. Ignorare. Non è successo nulla. Ci sono... ed è ora di buttarsi giù in picchiata fino a Klagenfurt che mi aspetta ancora una 'piccola' prova prima di essere immortale.
Traguardo !
Ancora un bacio lanciato alla mia signora e precipito in Zona Cambio T2 con la seconda frazione percorsa in qualche secondo meno di 6h e 15 con 45 minuti di surplus parziale sul preventivato, 52 totali swim compreso.
Sono risalito in 1992esima posizione e sono 158esimo di categoria
Mi siedo a terra per cambiare le scarpe e un crampo al costato addominale mi trafigge. Ignorare. Anche stavolta il cambio è lento, ma quasi nei canoni... che poi la mia bici era posizionata dal lato opposto della zona rispetto all'uscita e quindi ero stato costretto a fare + strada per riposarla. Vero è che, seppur stremato, avevo il vantaggio di non potermi perdere perchè l'alloggio era proprio vicino al tendone del cambio. In T2 ho visto gente obnubilata vagare con la bici a caccia del parcheggio riservato. Sono passate 7h e 48 minuti quando comincio a correre... daje che 4h e 11 se fanno !
Buffo è come la mente riesca a virare da un obiettivo all'altro rendendo ogni cosa sempre + complicata che mai. Dapprima volevo solo finire un Iron Man, poi vabbè finire ... ma almeno sotto a 14 ore, poi dopo tanto training il target si fissa a under 13 così da arrivare al traguardo prima del buio e ora sono qua a tentar di varcare ancora l'asticella posta + in alto. Lo scorso anno avevo seri dubbi di poter fare un 70.3(il mezzo Iron Man) sotto a 6 ore ed eccomi qui con una primavera in + sul groppone ad ardere sulla graticola di questo folle lascia o raddoppia.
Corro.
In realtà correre è davvero parola grossa. Viaggio a 5.20 al km e dopo poco mi accorgo che non è aria. Le gambe sono andate e... non tornano. Non è l'unico problema; anche in una fresca giornata estiva il sole è caldo e disidrata ben più rapidamente di quanto acqua e coca cola riescano ad evitare. Il body poi lancia segni di soffocamento, fortuna che ad ogni sorpasso mi rincuoro. Avevo idea di gestire questa gara tenendo un passo brillante sempre intorno ai 5 al km alternandoci alcuni pezzi camminati in stile Galloway così da arrivare benissimo agli ultimi km, ma con questo mio lento incedere se inserissi il camminare finirei per sforare le 12 ore... non resta che tentare di resistere e provare a correre fino all'arrivo anche quando le energie saranno finite...
...cioè sono già finite ...ma se raschi il barile ... l'esperienza dice ... che qualcosa ancora trovi.
La mente può portarti ovunque.
In direzione opposta vedo per tre volte Pietro e Stefano sui quali  recupero costantemente, ma  sono ancora quasi mezz'ora in vantaggio su di me. Invece non becco Gianluca che forse è soltanto pochi minuti avanti e nei return non proprio speculari non lo aggancio. Sono lucidissimo, lo sono sempre stato, ma è palese che non siamo più appartenenti alla razza umana... ormai siamo zombie che avanzano goffamente come in un filmaccio da cine spazzatura eppure, per arrivare fin qui, abbiamo tutti lottato per mesi contro la pigrizia, contro i dolori, rubando tempo a tutto... al sonno, alla famiglia, al lavoro, ad altri interessi ...zombie reietti, scollegati dalla realtà, in attesa solo di quella finish line che potrà restituirci alla normalità ...che poi ...2 palle questa normalità.
Mezza maratona 1h e 56. Il primo giro è andato. Nessun dubbio sarò Iron Man, ma non mi basta più, devo arrivare prima delle 7 di sera. So già che il peggio dovrà ancora arrivare, ma sono a 9h e 45 di gara e anche nella peggiore delle previsioni non mi vedo capace di fare l'ultima mezza oltre le 2h e 15. Coraggio, è fatta! Lo so. Non resta che gestire per arrivare ancora con quel briciolo di presunta consapevolezza. Ad ogni rifornimento smetto di correre 50 metri prima, lo affronto con calma, riparto camminando e poi ritorno a quel lento passetto con il quale intanto supero senza dare tregua. Ora qualche km mi scappa anche sopra ai 6 minuti al km... non me lo sarei aspettato, ma evidentemente non ho + nulla da dare. Il mio classico rapporto autistico con i numeri mi induce a riprogrammare ad ogni lap il tempo teorico rimanente con la velocità al km che dovrei tenere per farcela. I conteggi sono confortanti: per quanto rallento i km restanti li posso fare ad un passo assolutamente facile da mantenere. Incrocio ancora Stefano e stavolta Gianluca è al suo fianco ! C'è un'unica spiegazione... l'ha ripreso facendo una maratona da paura(3h e 54). Bravissimo. Al 35esimo transito in 11h e 10 vado circa a 6 al km, ma ce la farei anche a 7 ...keep calm and enjoy yourself. Ora socializzo con tutti, saluto il pubblico che risponde divertito con un incitamento o con un un sorriso. Il passaggio all'interno del paese di Klagenfurt è spettacolare. I tavolini dei 2 bar sulla piazza lasciano un corridoio appena necessario al nostro incedere. I clienti ci lanciano ovazioni festanti, una cameriera mi passa davanti con un cabaret carico di birre e fra l'ilarità generale fingo di inseguirla per derubarla del prezioso nettare. 41 km ormai potete piazzarmi davanti qualsiasi ostacolo,  anche una pozza con i coccodrilli  ...tanto macino tutto. Il click del telefonino di Nadia mi immortala mentre sono all'ultima curva. 
Memorizzare... le devo un super regalo !
100 metri a 4 al km un inchino al pubblico e un salto disumano mentre taglio il traguardo.
11h e 53 minuti. Maratona chiusa in 4h e 04 minuti.
Risalito in 1513esima posizione della generale.
94esimo di categoria, saldamente nella prima metà dei 220 che trovano il traguardo ...pur essendo tra i più vecchi del gruppo.
I am an Iron Man !
Medaglia al collo, boccalone di birra levato alto verso il cielo, lacrima che solca il viso ...da subito RB va in meritatissime ferie sportive !
Ovvero, chiamatemi solo per quella gara nuova ...estrema ...da fare su Marte... e quando mi chiamate... remember... I am an Iron Man!
  Giancarlo Pelliccia
   
   
   

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