HO FATTO UN'IMPRESA
 
 
L'ULTIMA ... LA PIU' BELLA ...
     

 

Da tempo aspettavo un tale risultato: una bella maratona, conquistata passo dopo passo, con la giusta forza nelle gambe e una chiara determinazione nella mente. Finalmente è arrivata: è la 17a Maratona di Roma, la mia 17a Maratona di Roma (sono uno dei 55 senatori che hanno disputato tutte le edizioni). E' l'ultima di una lunga serie, con risultati alterni, troppo deludenti negli ultimi anni. Non sono mancati infatti, in molte edizioni, infortuni più o meno gravi, a metà preparazione, e nel 2009-2010 proprio in prossimità dell'evento.

Il 20 marzo 2011, in un abbraccio ideale con tutta la squadra, con la sua storia che ne ha consolidato la crescita, ho corso la mia 26a maratona (17 a Roma, 2 a New York, 1 a Londra, 1 a Madrid, 3 a Firenze, 2 a Venezia), con sensazioni nuove, come è accaduto in tutte le partecipazioni. Emozionante come sempre la partenza, carica di aspettative, speranze, trepidazione (e qualche comprensibile incontinenza fisiologica). Un primo incoraggiamento giunge alla vista dello striscione ASTRA (5° Km): i nostri ragazzi sono seriamente impegnati nel rifornimento. Tocca a me salutarli, anche se non sempre rispondono, nell'intensa azione del loro servizio. Procedo in compagnia di Claudio, con cui ho condiviso i "lunghi" e gran parte del giro del lago di Bracciano. A Testaccio aggreghiamo Monica, tenace compagna di allenamenti, ma la perdiamo di vista al rifornimento successivo. A piazza Risorgimento supero lateralmente la folta schiera guidata dai palloncini fucsia delle 4 ore: sarà mia cura non farmi più riprendere da loro. La mia macchina umana procede sul fondo stradale di Roma, troppo spesso impervio, e comunica al cervello alcuni segnali, lievi ma distinti: dal calcagno, dal tendine d'Achille, dai legamenti del ginocchio, dalla cicatrice interna al flessore sinistro. Il controllo generale però rimane saldo. Sono in prossimità della mezza maratona con un tempo ancora accettabile, anche se un pò al di sopra del previsto (1h 58' rispetto a 1h 55' ). Ma l'andatura procede regolarmente e avverto un senso di calma nel prolungarsi dell'azione. "Festina lente" (affrettati lentamente) sembra essere la giusta ricetta della giornata. Con Claudio mi ritrovo sul viadotto dell'Olimpica, ma lo perdo poco più avanti. Raggiungo la Moschea, l'Acqua Acetosa, Ponte Milvio, Lungotevere Flaminio. Spugnaggi e rifornimenti si alternano al conteggio dei kilometri (siamo ormai al 30°). Superati i sottopassaggi eccomi entrare nel centro storico. All'Ara Pacis la voce squillante delle giovani Astratte, Lidia e Orsola, mi danno più coraggio ... forza Giuseppe! ... dai presidente! ... poi è Maurizio (in veste ciclistica) a incitarrmi. Piazza Navona è invasa da turisti che non risparmiano applausi. Largo Argentina mi segnala, col penultimo rifornimento, l'approssimarsi della crisi che spesso ho subito, e a fatica superato: è il "muro" del 35° Km ... Eppure sento l'animo sgombro, la mente rivolta al segno positivo, le gambe indurite ma efficienti. All'imbocco del Corso mi ripeto: ... é una vendetta! ... è una vendetta! ... parafrasando una battuta cinematografica di Alberto Sordi e ricordando la sventura di quando camminavo semizoppicante tra la folla (con le transenne ormai abbattute dai passanti), impettito nel mio numero di gara, per concludere in piena sofferenza (con un' overdose di orgoglio) la mia 15a Maratona di Roma. Oggi la folla c'è, ma è ammassata ai bordi e non manca di incoraggiarmi ... Ce la farò? chiedo enfaticamente alla gente, e di rimbalzo arrivano voci vigorose: Sì! Ce la farai! Sì! Daje! Il giro di Piazza del Popolo è un giro d'onore, mentre raggiungo Massimo, che mi complimenta e incoraggia a sua volta. Arrivo alla Barcaccia, a via del Tritone, col richiamo incoraggiante di Carlo, alla Fontana di Trevi (che spettacolo per i maratoneti stranieri!). Superato il tratto difficoltoso di via della Pilotta, una dolce discesa mi accompagna a piazza Venezia, poi una risalita e finalmente di nuovo la discesa che affianca il Campidoglio, fino al rifornimento del 40° Km. Sono ormai abbastanza sicuro della performance e mi concedo un'ultima bevuta con la dovuta pausa. Alla risalita verso il Circo Massimo c'è Amelio, il caposquadra del nostro rifornimento (quello che impegna più di quaranta amici dell'Astra, nel tratto iniziale). Con lui mi sospingo per un centinaio di metri. Riprendo Antonio, in piena crisi, e incrocio Pierino che mi accompagna fino al 41° Km. Resta solo da superare la salita del Colosseo, ma quanta forza mentale ormai domina l'enorme stanchezza! E non manca l'incoraggiamento di Renzo, che aspetta Silvana, un'altra senatrice della Maratona di Roma. Nell'accelerazione in discesa che porta all'arrivo sento la voce incoraggiante di Edoardo, stremato ma contento di chiudere ricordando l'amico Giorgio De Angelis (appassionato rugbista come lui), perduto da un anno. Gli ultimi metri sono carichi di un'emozione immensa: la forza fisica è ormai un serbatoio in riserva, ma i polmoni sono pieni di aria felice, la tensione dei tendini è addolcita dal miraggio del riposo, i muscoli delle gambe sono risollevati dalla visione del monitor, che evidenzia il TEMPO 3:55:42. Ho solo la forza di gridare: SONO DICIASSETTE! DICIASSETTEEE!!! e il "muro" arriva adesso, dopo il traguardo, quando la coperta in stagnola mi avvolge e la medaglia mi pende al collo.

Molte considerazione sono affiorate nelle ore successive: ho fatto certamente un'impresa, perchè 3:53:34 (reale) è davvero un ottimo tempo. A conferma della prestazione ho corso, per la prima volta, la seconda parte più veloce rispetto alla prima. Nella mia categoria sono 11° su 114 (ma nell'ambito regionale sono addirittura 3°). Non ho mai raggiunto in una Maratona internazionale un piazzamento così elevato, anche se ormai lontano dal mio rekord personale (3:29:34 a Venezia nel 2001) ... Ma l'età avanza ... e, come mi ero ripromesso, è con una vittoria che intendo concludere il percorso della gara regina nell'atletica leggera. Alla domanda: "Quale è stata la tua migliore maratona?" per vent'anni ho risposto "La prossima!". Oggi posso rispondere orgogliosamente "L'ultima!"

Giuseppe

Come dice scusi? Così decado da senatore della Maratona di Roma? ... Vabbè, ma posso pure correrne una parte il prossimo anno! - Non è più opportuno chiudere ad Atene, dove la Maratona effettivamente è nata? ... Sarà pure nata ad Atene, ma Roma ne è ugualmente degna! - Se sei così soddisfatto perchè decidi di non farne più? ... Ho detto che è davvero l'ultima! Oggi!

 
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