MISSIONE VIENNA L’obiettivo non è impossibile. Decidiamo di attaccare via cielo e via treno, per non attirare troppo l’attenzione. Una sporca dozzina accetta impavidamente di affrontare le 13 ore di viaggio che li separano dalla capitale del vecchio impero. Purtroppo le cuccette sono tarate per un’altezza di 1 metro e 80 e alcuni di noi pagheranno dazio. Il viaggio è lungo e tranquillo; unica nota spiacevole, una partita a scacchi vinta subdolamente da Giovanni su Renzo, approfittando dell’oscurità incipiente. L’albergo che ci aspetta è un cubo paralleloide, senza arte né parte, ma l’importante è che sia in prossimità del Danubio e di un parco che sfocia a pochi metri dalla partenza della maratona. Le giornate pre-gara si snodano nel solito modo: km e km a piedi attraverso la città, evitando i percorsi più tradizionali e privilegiando i luoghi all’aperto, in particolare l’architettura di alcuni quartieri. L’indiscusso stratega, non consenziente, è il presidente. Pieno successo delle sue scelte artistiche, condivise dal suo personal trainer (il fedele Rizzetti), ma qualche macchia su una strana riunione pre gara con le atlete! Anche il parto dei ristoranti serali è baciato da una sufficienza completa. Degna di nota è la serata nel ristorante tradizionale austriaco, allietata da un sottofondo musicale inebriante e dalla nube fumosa delle balere di una volta; talmente inebriante da avere anche delle ripercussioni sul tavolo del quartier generale dove si sono allestiti i piani d’attacco per la maratona a staffetta! E’ da rimarcare che questa trasferta ci ha visti in formazione d’emergenza, senza le nostre punte, impegnate a difendere il patrio suolo. Nessuno di noi ha partecipato alla maratona, senza particolari rimpianti. Lo abbiamo fatto soprattutto in omaggio all’impresa di Pelliccia. Il nostro pensiero lo ha seguito costantemente e la tensione si è sciolta solo dopo essere venuti a conoscenza del successo dell’impresa programmata nel corso del duro inverno. La mezza però l’abbiamo fatta a tutta, perché la città lo meritava e la partecipazione e l’organizzazione erano impeccabili. A dire il vero la nostra staffetta qualche problema nei cambi lo ha avuto, ma la prossima volta facciamo coordinare il tutto da Amelio. In realtà siamo stati fortunati (più di Marco con i suoi bagagli). Abbiamo trovato un tempo fantastico, l’ambiente era rilassato e il gruppo ha mostrato una buona coesione. Voto 8. Per i tempi e gli aspetti tecnici facciamo riferimento al blog di Pelliccia. Renzo Pieroni
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